venerdì 17 febbraio 2012

La ladra della Primavera




Ecco un'altro bel libro che può quasi considerarsi il naturale proseguimento di "Quattrocento" di Susanna Fortes.
Anche qui la narrazione si snoda attorno ad un quadro che cela di più di quel che appare.
L'intrigo è interessante e le emozioni non mancano ma le trovo meno profonde rispetto al testo della Fortes.
Ma la Fiorato descrive bene Firenze nel suo splendore ed anche nel suo fetore, non ci nasconde nulla e sembra d'avvero di passeggiare per le sue strade e sentire ciò che probabilmente si sentiva allora...il nostro naso e diventato troppo delicato per poter pensare che vivere a quei tempi fosse uno spasso.
Mi piace l'idea che un autore descriva un ambiente senza per forza sentirsi in dovere di rendercelo gradito, ma descrivendolo nella sua integrità.
Siamo di nuovo a Firenze ma questa volta immediatamente dopo la congiura dei Pazzi... i protagonisti sono una prostituta ed un prete, che accoppiata!
Materia di indagine una nuova congiura, che ci porta a scoprire i retroscena politici dell'epoca.
Il libro è ironico e spiritoso, anche nelle sue parti tragiche non ho mai sentito nascere in me il sentimento di sgomento che provo quando vengono descritte scene del genere, non mi sono sentita coinvolta da quelle immagini per quanto terribili fossero perché lo spirito che prevale nel libro e di ironica irriverenza e quello ti accompagna per tutta la lettura, talvolta ho riso di gusto, da quel punto di vista lo adorato.

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